I PRIMI NEL SUD ITALIA

Sai perché noi della Cooperativa Orlando siamo
i primi nel sud Italia?

Perché è dal 1998 che siamo stati i primi a:

  • portare ed applicare il metodo Reggio Children Approach® di Loris Malaguzzi
  • sposare ed applicare la teoria di Howard Garner delle intelligenze multiple
  • scrivere una guida didattica sul metodo di apprendimento dei Laboratori

Continua a leggere per saperne di più...

LA COOPERIVA ORLANDO ed il FLY FAMILY

Reggio Children Approach

Il Reggio Emilia Approach® è una filosofia educativa fondata sull’immagine di un bambino con forti potenzialità di sviluppo e soggetto di diritti, che apprende attraverso i cento linguaggi appartenenti a tutti gli esseri umani e che cresce nella relazione con gli altri.

Il Reggio Emilia Approach® si fonda su:

  • il lavoro collegiale e relazionale di tutto il personale
  • la presenza quotidiana di più educatori e insegnanti con i bambini
  • l’atelier e la figura dell’atelierista
  • la cucina interna come atelier del gusto l’ambiente come educatore
  • la documentazione per rendere visibili i processi creativi di conoscenza
  • il coordinamento pedagogico e didattico la partecipazione delle famiglie

Il bambino è coinvolto in un processo di auto-costruzione, essendo creatore di sapere deve essere lasciato libero di sperimentare, di interagire, di attuare un proprio percorso di apprendimento.

I bambini non sono più recettori passivi, ma attori principali del processo costruttivo, la loro conoscenza passa attraverso le relazioni con gli altri, essi conoscono “100 linguaggi”: verbali, tattili, visivi e tanti altri ancora.

I bambini stessi devono essere incentivati alla discussione, alla riflessione, alla realizzazione di soluzioni per i problemi che essi stessi incontrano.

Gli insegnanti non sono più dunque i depositari del sapere da trasmettere, quanto delle guide che interagiscano con questi nuovi soggetti aventi diritti. La priorità non è la materia da insegnare, ma l’attenzione del bambino ed il processo di educazione

Non bisognerà insegnare ai bambini di più di quel che riescono ad imparare da soli e non si dovranno esprimere giudizi affrettati.

Bisognerà avere in mente sì un progetto e degli obiettivi finali, ma passare attraverso un processo educativo, il progetto vale più della programmazione.

Si procede seguendo le necessità del piccolo, e si ripianifica e riconsidera in base a questo suo personale percorso.

La formazione dovrà passare dal confronto e dalla discussione

Il Reggio Childen Approach in poche parole

Volendo semplificare l'evoluzione che ha portato Loris Malaguzzi con il Reggio Children Approach®, possiamo dire che, in precedenza, i bambini erano attori passivi dietro i banchi ed i maestri fornivano "insegnamenti" preconfezionati. Possiamo in un qualche modo dire che gli insegnanti pensavano al posto dei bambini.

Con il Reggio Children Approach® invece i bambini vengono stimolati dagli educatori nel ragionare e nel trovare soluzioni.

Per meglio spiegare questo concetto vi riportiamo la differenza fra
insegnamento ed educazione

INSEGNARE: Il termine "insegnare" deriva dal latino insignare composto dal prefisso "in" unito al verbo "signare", con il significato di segnare, imprimere e che a sua volta riconduce al sostantivo "signum", che significa marchio, sigillo. L'attività dell'insegnante, quindi, lungi dal limitarsi alla trasmissione del sapere fine a se stesso, consiste nel "segnare" la mente del discente, lasciando impresso un metodo di approccio alla realtà, che va ben oltre lo studio.

In poche parole «L'insegnate "mette" un insegnamento dentro la testa del bambino»

EDUCARE: Il termine "educare" dal latino: educare composto di e fuori e duco condurre. Tirare fuori. L'educazione non è l'insegnamento che forgia e foggia, di sapore ottocentesco: l'educazione trae dalla persona ciò che ha da sviluppare di autentico, di proprio.

In poche parole «L'educatore è, colei o colui, che guida il bambino nel tirar fuori le risposte da se stesso (con la diretta conseguenza di una maggiore auto-consapevolezza, maggiore autostima ed indipendenza)»

Facciamo un esempio pratico (banale ma serve per comprendere il meccanismo):

Poniamo il caso che sia un giorno di pioggia:

Con l'insegnamento classico è l'insegnante a dire al bambino: «prendi un ombrello così non ti bagni». In questa maniera il bambino ha appreso in maniera passiva.

Con l'educazione attiva, l'educatore invita il bambino a ragionare ed a trovare una soluzione ponendo domande al bambino ed osservandolo. In questo caso l'educatore avrebbe potuto chiedere al bambino «Sta piovendo, cosa possiamo fare per non bagnarci!?»
Il bambino avrebbe tirato fuori la sua risposta che poteva benissimo essere una fra queste: « non usciamo oggi, ma facciamolo domani; apriamo un ombrello; mettiamoci un impermeabile; usiamo una busta per ripararci; aspettiamo che smette di piovere».

Come puoi notare, con l'educazione attiva il ventaglio di risposte è molto più ampio, le possibilità sono molte di più e, come dice Loris Malaguzzi cento mondi da scoprire cento mondi da inventare cento mondi da sognare.

Questo è un estratto della poesia il cento c'è di Loris Malaguzzi ed ora puoi comprendere perché lui diceva che ci sono cento possibilità e non una sola..
Clicca qui per leggere la poesia «Il cento c'è».

Con il Reggio Children Approach® poi vengono fissati degli obiettivi che mutano con l'evoluzione dei bambini. Gli educatori osservano e adeguano la didattica in base alle risposte dei bambini ed al loro processo naturale di apprendimento e di educazione.

Tutto questo ha lo scopo finale di rendere il bambino autonomo e di migliorare la sua capacità di pensiero e di problem solving.

C'è un vecchio detto popolare che recita: «Preferisci mangiare un pesce oggi o preferisci imparare a pescare e mangiare tutta la vita!?»

Secondo voi, il metodo che per primi abbiamo utilizzato nel sud Italia, a quale esigenza risponde?

Le INTELLIGENZE MULTIPLE di Howard Gardner

Fino alla prima metà del ‘900, si pensava che l’intelligenza fosse identificabile con un'unica capacità comune e misurabile in tutti gli individui, anche attraverso rigidi test di valore scientifico e…assoluto. (ad esempio il famoso calcolo del Q.I., il quoziente intellettivo)

Howard Gardner, con la pubblicazione del suo libro “Frames of Mind” nel 1983 scardinò questa certezza con la Teoria delle Intelligenze Multiple, secondo la quale non esiste una sola ed unica forma di intelligenza comune a tutti, bensì ne esistono diverse forme di intelligenza, interdipendenti l’una dall’altra.

Secondo la teoria di Howard Gardner esistono 9 tipi diversi di intelligenze:

Con le intelligenze multiple, Howard Gardner, ha introdotto un approccio nuovo e fondamentale, soprattutto nel mondo della scuola e della didattica, perché consente di conoscere e valorizzare le potenzialità di ogni singolo individuo.

Questa teoria quindi un forte impatto sul mondo della scuola, sopratutto sulle metodologie di insegnamento e quelle di apprendimento del bambino.

L'idea che un bambino abbia più intelligenze, sviluppate in modo diverso, obbliga docenti, educatori e formatori ad avvicinarsi a lui in maniera più complessa, a diversificare la didattica.

Anche con il metodo delle intelligenze multiple, il bambino è posto al centro del processo di educazione (leggi sopra la differenza fra educazione ed insegnamento) con modalità di insegnamento e metodi pensati ad hoc per aiutare ciascuno ad imparare secondo i propri tempi, stili e modalità. Quindi, gli elementi su cui lavorare per creare una didattica inclusiva e capace di valorizzare le intelligenze multiple sono pochi ma fondamentali

  • Differenziazione delle attività

abbiamo creato le nostre BOTTEGHE del fare e del sapere perchè in ogni bottega vengono stimolate diverse le intelligenze e competenze.

  • Differenziazione delle metodologie di insegnamento

ogni Bottega è diversa dalle altre perchè si basa su obiettivi diversi a seconda dell’età e della maturità

  • Impostazione di metodologie di apprendimento diversificate

la nostra programmazione prevede molti sviluppi in corso d’opera a secondo dell’esperienza maturata dalla docente e dal confronto continuo con le altre.

  • Valutazioni individualizzate

per ogni bambino vengono compilate schede di valutazione iniziali, in itinere e finali per valutarne i progressi e poterne dare traccia a voi genitori.

Le 9 intelligenze teorizzate da Howard Gardner:

Tradizionalmente è una delle forme di intelligenza a cui è stata data più importanza nelle aule scolastiche, tenuta in grande considerazione perché corrisponde ai metodi usati tradizionalmente in passato per insegnare: lezioni frontali, recitazione a memoria. In questa intelligenza rientrano la capacità di esprimersi oralmente e per iscritto, e la capacità di padroneggiare le lingue straniere.

Anche questa intelligenza ha goduto di notevole considerazione nel sistema scolastico. Non è solo l’intelligenza della matematica, ma anche quella della logica e del ragionamento. Richiede una struttura nell’ambiente e nell’apprendimento e trova il contesto ideale per svilupparsi nelle lezioni ordinate e sistematiche.

È l’intelligenza che promuove il ragionamento spaziale mediante l’uso di diagrammi, grafici, mappe, tabelle, illustrazioni, opere d’arte, puzzle. L’intelligenza visiva permette agli alunni di raffigurare mentalmente i concetti e le soluzioni dei problemi prima di cercare di verbalizzarli o di tradurli in pratica.

È l’intelligenza stimolata mediante l’interazione fisica attiva con il proprio ambiente: viene sollecitata dalle attività motorie fini e da quelle grossomotorie come la manipolazione, i laboratori di scienze, i giochi attivi e le improvvisazioni drammatiche. Nelle classi tradizionali, gli alunni dotati di forte intelligenza cinestetica possono sembrare ‘iperattivi’, ma dove l’apprendimento si basa sull’esperienza pratica sono alunni molto bravi.

È l’intelligenza delle strutture presenti per esempio nelle canzoni, nella poesia, negli strumenti musicali e nei suoni ambientali: apprendendo le diverse strutture, gli alunni comprendono il loro ambiente e imparano ad adattarsi con successo. Va osservato che non si tratta di un’intelligenza esclusivamente uditiva: può infatti comprendere ogni genere di struttura. Poiché la matematica viene definita come lo studio delle strutture, è in realtà il dominio dell’insegnamento della matematica.

È l’intelligenza dei sentimenti, dei valori, degli atteggiamenti. Questa intelligenza aiuta l’alunno a stabilire un rapporto affettivo con ciò che studia a scuola. I bambini che chiedono “perché devo imparare queste cose? “ stanno applicando l’Intelligenza Interpersonale. È la parte di noi che si aspetta che l’apprendimento sia significativo. Più ciò che studiamo ci sembra pertinente, più tendiamo a diventare padroni del nostro apprendimento e meglio ricorderemo ciò che abbiamo appreso.

È l’intelligenza che viene stimolata dalle interazioni con gli altri. Gli alunni forti in questo tipo di intelligenza spesso hanno bisogno di forme di collaborazione per dare un senso all’apprendimento. Nelle classi tradizionali questi alunni a volte vengono chiamati ‘chiacchieroni’ o vengono giudicati ‘troppo socievoli’. Se guidati in modo giusto, possono trovarsi molto bene nei gruppi cooperativi, affiancati ad altri alunni, o anche nei contesti di gruppo che coinvolgono tutta la classe e in cui sono liberi di fare domande, discutere, capire.

È l’intelligenza delle categorie e delle gerarchie. Comprende lo studio della botanica, della zoologia e di altre scienze. Consideriamo i processi che queste discipline promuovono o richiedono: la classificazione, la categorizzazione e le strutture gerarchiche. Questa intelligenza può essere stimolata nella classe con attività di creazione di diagrammi o costruzione di mappe concettuali.

È l’intelligenza in gioco nella comprensione dei processi all’interno di un contesto più ampio, esistenziale. Può comprendere l’estetica, la filosofia, la religione ed enfatizza i valori classici della bellezza, della verità e del bene. Questa intelligenza permette agli alunni di capire qual è il loro posto nel contesto più generale in cui si trovano, sia esso la classe, la comunità, il mondo o l’universo. Gli alunni dotati di questa intelligenza hanno la capacità di sintetizzare concetti provenienti da discipline e fonti diverse.

Ma quindi, mio figlio, che tipo di intelligenza ha?

Questa è una domanda lecita da parte di un genitore, la cui risposta però non è così semplice ed immediata!!

Ogni persona può anche avere tutti i nove profili di intelligenza ma, in realtà, ma ognuno è caratterizzato dalla propria particolare “miscela” tra le varie abilità e ne ha qualcuna più sviluppata rispetto alle altre.

Per esempio, Gardner dimostra con la sua teoria come e perché gli alunni con disabilità o difficoltà di apprendimento spesso evidenziano deficit nell’ intelligenza verbale-linguistica o logico-matematica, ma, ad esempio dimostrano una grande intelligenza musicale!

Il metodo delle intelligenze multiple in poche parole

Parlando in parole molto pratiche quindi possiamo affermare con certezza che non esiste una sola intelligenza ma, più di una e che ogni persona (bambino o adulto) ha in se un mix di queste 9 intelligenze ed ha, talvolta, qualcuna più o meno sviluppata rispetto alle altre.

Facciamo qualche esempio pratico (banale ma serve per comprendere il meccanismo):

Prendiamo qualche premio nobel a caso:

Avrete tutti visto il film A Beautiful Mind. È la storia del premio Nobel John Forbes Nash . Genio assoluto nell'applicazione dell'intelligenza logico-matematica ma meno "intelligente" dal punto di vista intrapersonale ed interpersonale. (ps se non avete visto questo film, vi consigliamo di vederlo per comprendere la diversità di intelligenze multiple applicate!)

Considerando il fatto che John Nash (premio nobel), non era un "genio" nelle relazioni personali, possiamo forse dire che non fosse intelligente?
Oppure
possiamo dire che aveva sviluppato un tipo di intelligenza "differente"
!?

GUARDATE QUESTO VIDEO e SCOPRITE LA STORIA DI STEPHEN WILTSHIRE

Stephen Wiltshire era un bambino autistico e quasi sicuramente introdotto in un ambiente educativo classico, non avrebbe mai sviluppato la sua miscela personale di intelligenze e non sarebbe diventato l'uomo che è oggi, in grado di sorprendere centinaia e centinaia di persone!

Questi sono solo alcuni esempi estremi per farvi comprendere come il fatto che un bambino non sia eccellente in matematica o in italiano, non vuol dire assolutamente che non è intelligente.

Il fatto che una bambina abbia difficoltà nel relazionarsi con i coetanei, non vuol dire assolutamente che sia meno capace o meno intelligente di altri

Vuol dire semplicemente che quei bambini hanno diverse tipologie di intelligenza

E' dal 1998 che noi del FlyFamily ci formiamo, studiamo ed applichiamo la teoria delle intelligenze multiple!

Lo scopo della nostra didattica è quello di far sviluppare tutte le intelligenze presenti in una/un bambina/o e di far emergere quella preponderante affinché il bambino possa sviluppare le sue doti innate e magari diventare uno dei casi sopra citati

un esempio di cosa può fare un bambino quando si scopre la sua intelligenza e la si stimola nel corretto modo:

La guida didattica: LABORATORI IN GIOCO

E' dall'unione di queste due metodologie:

  • il Reggio Children Approach®
  • Le Intelligenze Multiple di Howard Gardner

che prende forma il metodo dei Laboratori in gioco utilizzato dal 1998 dalla Cooperativa Orlando.

Si tratta di un metodo che pone al centro del sistema di apprendimento il/la bambino/a e che si pone due obiettivi fondamentali:

  • L'indipendenza del/della bambino/a

Tramite la sperimentazione, il gioco, le domande ed i processi di ragionamento, il/la bambino/a, al termine del percorso didattico, sviluppa capacità di ragionamento e di problem solving affinché diventi autonomo e trovi da se le risposte alle problematiche quotidiane

  • Lo sviluppo delle sue intelligenze

Attraverso i laboratori, il gioco e le esperienze dirette il Flyfamily si pome come obiettivo quello di far sviluppare le intelligenze del singolo, cercando di far emergere e di potenziare il mix personale del/della bambino/a.

Dai laboratori alle Botteghe

Naturalmente noi del Fly Family non ci fermiamo mai ed abbiamo innovato il sistema dei laboratori trasformandolo nel sistema delle Botteghe del fare e del sapere

Letteralmente andare a bottega vuol dire andare a lavorare, una volta s'intendeva il lavoro di apprendistato presso la bottega di un “maestro”, artigiano o artista che fosse, ovvero imparare un'arte o un mesterie, facendo esperienza diretta

È da questo concetto che prendono vita le Botteghe del fare e del sapere attraverso cui gli alunni imparano ed apprendono con le esperienze dirette per raggiungere i due macro obiettivi sopracitati.

Quali sono le botteghe ad oggi utilizzate nel Fly Family?:

Le botteghe della sezione NIDO:

Attraverso il corpo il bambino riceve ed invia messaggi, percepisce il mondo esterno, esprime i propri bisogni, emozioni, reazioni e sentimenti; esso è lo strumento di conoscenza e di relazione utilizzato dal bambino fin dalla nascita ed è un continuo invito a comprendere ciò che il bambino esprime del suo mondo interno (sentimenti, emozioni di piacere e/o di malessere), attraverso la via della motricità, cioè la sua “espressività motoria”. Il bambino del nido, dapprima interiorizza schemi corporei, motori, riferimenti spaziali e spazio temporali e successivamente, quando sarà più grande questi stessi dati diventeranno strumenti operativi del pensiero.

In questa Bottega i bambini sono accompagnati a sviluppare curiosità e capacita di esplorazione. Sono stimolati a scoprire e realizzare esperienze scientifiche utilizzando materiali diversi tra cui anche materiali di riciclo. Tale progettualità ha come obiettivo lo sviluppo di modalità diverse di conoscenza della Natura attraverso l’utilizzo dei cinque sensi, i loro canali preferenziali di conoscenza.

L’idea di una bottega che stimoli il linguaggio parlato è quanto mai necessaria in questa fase di sviluppo del bambino. Un bambino di qualche mese non parla ancora, gorgoglia, gorgheggia, per cui bisogna sviluppare al massimo la sua capacità di espressione verbale, incoraggiare e rinforzare i tentativi del bambino di dire nuove parole. Bisogna parlare col bambino descrivendo i particolari di ciò che si sta facendo; parlare al bambino lentamente ed in maniera semplice e chiara; spiegare al bambino le cose prima che lui le viva, nel momento in cui le sta vivendo e dopo averle vissute; prestare attenzione al bambino mentre parla; descrivere al bambino tutto quello che fa, ascolta o prova; fargli ascoltare dischi, audio-cassette e video-cassette per bambini; lodare gli sforzi comunicativi del bambino; raccontare tante fiabe, storie e filastrocche. Aiutare nella costruzione di frasi semplici e complete.

Le botteghe della scuola dell'INFANZIA:

Attraverso il corpo il bambino percepisce il mondo esterno, esprime i propri bisogni, emozioni, reazioni e sentimenti; esso è lo strumento di conoscenza e di relazione utilizzato dal bambino fin dalla nascita. Questa bottega mira alla scoperta del proprio corpo, allo sviluppo di capacità di coordinamento e alla acquisizione dell’ autonomia. Il bambino potrà giocare attraverso i sensi (olfatto, vista, gusto, tatto e udito) poiché è lo strumento privilegiato per l’ apprendimenti

In questa Bottega i bambini sono accompagnati a sviluppare curiosità e capacita di esplorazione. Sono stimolati a scoprire e realizzare esperienze scientifiche utilizzando materiali diversi tra cui anche materiali di riciclo. Tale progettualità ha come obiettivo lo sviluppo di modalità diverse di conoscenza della Natura attraverso l’utilizzo dei cinque sensi che consentono di acquisire nuove conoscenze quali: la crescita delle piante, il ciclo delle stagioni, il suono degli animali, la conoscenza dei colori primari, ecc…

L’ascolto, la narrazione  e la drammatizzazione di storie e fiabe stimolano nei bambini lo sviluppo del linguaggio verbale e non verbale e la capacità di imitazione. Aiuta i bambini più piccoli a formulare frasi brevi e i bambini più grandi a formulare frasi più articolate e i bambini avranno la possibilità di sperimentare la conoscenza di una nuova lingua straniera : l’inglese. Il corso d’inglese favorisce attraverso canzoncine e video l’acquisizione di semplici nozioni quali : i numeri, i componenti della famiglia , animali e saluti

   La matematica si vive e si respira nella quotidianità. I bambini imparano la matematica stando con gli adulti e con i loro coetanei, che parlano mentre vivono con noi e ci insegnano a parlare ed a ragionare. Questo laboratorio fa riferimento proprio all’ordine, alla misura, allo spazio ed al tempo. Il compito dell’insegnante è quello di aiutare il bambino a “matematizzare”, cioè a renderlo capace di passare da una rappresentazione elementare della realtà ad una realtà sempre più strutturata, sempre in modalità ludica, in cui entrano come elementi fondamentali ed irrinunciabili : la forma, la numerosità e la quantità.

 

I bambini sviluppano il del pensiero critico, l’ Osservazione, la

Progettazione e l’ Elaborazione. Porre in relazione , Previsioni ed ipotesi, Raggruppare, Localizzare, Ordinare Manipolare, Contare.

La bottega creativa consiste nella libera espressione dei bambini attraverso strumenti strutturati e non che vengono utilizzati dai bambini per esprimersi in maniera originale e personale. I bambini fanno esperienza e conoscono l’ambiente che li circonda apprendendo tecniche espressive che potenziano la fantasia , l’immaginazione e la creatività

Vuoi che anche tuo figlio/tua figlia segua il nostro metodo didattico delle Botteghe per essere un adulto indipendente e per far sviluppare le sue intelligenze specifiche?

Chiama adesso la nostra segreteria o scrivici una mail per sapere se c'è ancora qualche posto disponibile

CHIAMACI AL NUMERO:

080.5316161

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Informiamo le gentili famiglie che i posti a disposizione per il NIDO
per l'anno scolastico 2023 - 2024
sono esauriti

potete comunque compilare il link sul nostro sito per essere inseriti in lista d'attesa